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I genitori dovrebbero rivolgersi ad uno psicologo infantile quando osservano nei loro figli comportamenti insoliti , sofferenza emotiva, difficoltà scolastiche o relazionali che influenzano negativamente la vita quotidiana, la scuola o le relazioni.
Dovrebbero chiedere aiuto in un momento di cambiamento in famiglia, in seguito a un evento traumatico o quando ci si accorge di avere difficoltà nella gestione educativa dei figli.
La durata di un percorso psicologico dipende dalle esigenze individuali del bambino e della famiglia.
Alcune sfide possono richiedere solo alcune sessioni, mentre altre possono richiedere un trattamento a lungo termine.
Non c’è un unico “momento giusto” per preoccuparsi, ma se un comportamento o una sfida persiste per un periodo prolungato o ha un impatto significativo sulla vita del bambino, della famiglia o sulla sua salute mentale, è consigliabile cercare aiuto professionale.
I genitori sono sempre coinvolti nel percorso psicologico dei bambini in quanto sono loro gli esperti nella conoscenza dei figli.
Si può richiedere consulenza a uno psicologo infantile dai primi giorni di vita di un bambino.
Un genitore può avere bisogno di supporto nella cura e nella gestione del bambino fin da subito.
Un bambino piccolo può essere osservato per valutare lo sviluppo psicoevolutivo e per affrontare precocemente eventuali problematiche.
Uno psicologo infantile lavora con neonati, bambini, preadolescenti e adolescenti.
Tendenzialmente fino ai 18 anni di età.
Uno psicologo infantile si occupa del benessere psicologico di bambini, adolescenti, genitori e famiglia.
Si occupa dei pensieri, delle emozioni e dei comportamenti dei bambini.
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I DSA o Disturbi Specifici dell’apprendimento sono condizioni neurobiologiche che possono avere un impatto significativo sulle prestazioni scolastiche.
Rientrano nei DSA: dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia.
NON sono causati da deficit intellettuali, carenze sensoriali o ambientali, ma sono invece il risultato di difficoltà specifiche nell’elaborazione delle informazioni.
Con gli strumenti adeguati è possibile compensare le difficoltà, imparando strategie adeguate e potenziando le risorse.
Effettuare un percorso di tutoraggio DSA è molto utile per compensare le difficoltà
Il comportamento di un bambino può essere influenzato da molti fattori.
- Potrebbe vivere un periodo di stress o di cambiamento,
- I suoi bisogni emotivi potrebbero non essere soddisfatti o non tenuti in considerazione,
- Potrebbe avere difficoltà emotive, relazionali o scolastiche che vanno ad incidere sul suo comportamento,
- Potrebbe avere bisogno di attenzioni,
- Potrebbe avere bisogno di maggiori confini e regole.
Attraverso un percorso psicologico di conoscenza è possibile comprendere insieme quali sono le sofferenze di bambini e ragazzi che spesso manifestano attraverso i comportamenti.
Se nonostante l’impegno nello studio non vedete i risultati potrebbe essere necessaria una valutazione cognitiva.
Attraverso di essa si andrà ad ipotizzare un DSA, una disabilità intellettiva, una difficoltà nella memoria o nella velocità di elaborazione delle informazione.
E’ anche possibile valutare la presenza di una difficoltà emotiva che inficia sulle prestazioni scolastiche.
In ogni caso, un percorso di sostegno e potenziamento cognitivo potrà andare a migliorare le prestazioni scolastiche, aumentando l’autostima e riducendo lo stress.
Se i vostri figli hanno difficoltà a concentrarsi potrebbero esserci diverse motivazioni:
Problemi emotivi e relazionali che distraggono,
Difficoltà nell’apprendimento,
Disturbo da deficit dell’attenzione o iperattività (ADHD)
Attraverso un percorso di conoscenza e psicodiagnosi è possibile accertare quale difficoltà impedisce la concentrazione.
Successivamente attraverso un percorso di Parent Training i genitori potranno imparare strategie utili per aiutare i propri figli a mantenere la concentrazione.
Se i vostri figli non stanno mai fermi né a casa, né a scuola, né in altri contesti allora è possibile ipotizzare Il deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Con un percorso di valutazione si potrà accertare e genitori e bambini potranno imparare strategie per ridurre l’iperattività.
In altri casi, se l’iperattività si manifesta solo in alcuni contesti e non in altri allora si dovranno ipotizzare altre problematiche, di solito di natura più emotiva o relazionale.
Anche in caso di separazione concorde dei genitori, sia di conflittualità, un esperto può aiutarvi a comunicare la vostra decisione e gestire il meglio possibile le emozioni e la sofferenza dei bambini.
Spesso per i bambini è un cambiamento difficile da comprendere ed accettare.